Batoko è un’azienda britannica che vende solo online e vanta collezioni di costumi sostenibili. I tessuti utilizzati derivano da rifiuti di plastica in polietilene tereftalato (PET), che vengono raccolti, smistati, lavati e triturati, fusi, estrusi e poi filati in poliestere.
Per ogni capo si utilizzano circa 11 bottiglie di plastica. Oltre all’utilizzo di materiali riciclati, l’azienda produce i costumi in versione digitale, senza stampa su carta, risparmiando anche acqua ed energia, mentre per il confezionamento fa ricorso a materiali compostabili o derivanti da riciclo, impiegando una quantità minima di imballaggio.
In Spagna, il brand Cocoi propone costumi da bagno realizzati con nylon rigenerato Econyl, creato recuperando i rifiuti delle discariche e quelli abbandonati in mare, come le reti da pesca. Ha il vantaggio di avere le stesse caratteristiche di quello da fonte vergine, ma può essere rigenerato, ricreato e rimodellato all’infinito. Lo produce Aquafil, azienda italiana dagli spiccati investimenti in innovazione e sostenibilità dei prodotti.
L’Italia non è da meno: Emersum produce capi sostenibili in micro-fibra high-tech ottenuta interamente da plastica recuperata, riduce del 60% la quantità di energia necessaria per produrlo e consuma meno del 10% di acqua, rispetto a un tradizionale processo di produzione di un costume.
Raccolta, riciclo, filatura, tessitura, stampa e confezionamento sono tutti processi realizzati in Italia e l’intera filiera Emersum è certificata Oeko-Tex®, che verifica la presenza di sostanze nocive sulla base di standard internazionali.
Last modified: 16 maggio 2019