La Commissione Europea ha proposto un nuovo piano per migliorare la circolarità del settore automobilistico, in particolar modo per ciò che riguarda la progettazione, la produzione e il trattamento di fine vita dei veicoli. Punto centrale del piano è l’obbligo, per i produttori di auto, di utilizzare almeno il 25% di plastica riciclata su ogni nuovo veicolo prodotto. All’interno di questo 25% di plastica riciclata, almeno il 25% dovrà provenire da veicoli giunti a fine vita.
Ogni anno, in Europa, oltre sei milioni di veicoli raggiungono la fine del loro ciclo di vita. Gran parte di questi sono gestiti gestisti male, con conseguente perdita di un potenziale guadagno e, soprattutto, un aumento dell’inquinamento. Dunque l’impegno della UE deve focalizzarsi sullo stimolare la transizione del settore automobilistico verso un’economia circolare, così da ridurre l’impatto ambientale dei veicoli, sia in fase di produzione che in fase di smaltimento.
Oltre a quello relativo al 25% di plastica riciclata, il piano si compone di ulteriori cinque punti: innanzitutto la UE vuole imporre un miglioramento della circolarità dell’economia nella progettazione e nella produzione dei veicoli. In breve: i costruttori di automobili dovranno fornire ai demolitori istruzioni chiare e dettagliate su come sostituire e rimuovere parti e componenti durante l’uso e la fine del ciclo di vita di un veicolo.
Incentivato poi il recupero di un maggior numero di materie prime di qualità, tra cui materie prime critiche, plastica, acciaio e alluminio. L’obiettivo della UE è arrivare al recupero di almeno il 30% della plastica proveniente dai veicoli da rottamare.
Il nuovo piano si dovrà muovere, poi, nei confini stabiliti dai governi nazionali. Infine, una volta a regime il piano per ciò che riguarda le automobili, la UE punta all’estensione di queste regole anche a nuove categorie quali motocicli, autocarri e autobus.
La proposta della Commissione Europea dovrà passare al vaglio prima del Parlamento Europeo e, qualora venga approvata dall’organo, dovrà ottenere il via libera anche dal Consiglio dell’Unione Europea: ciascuno dei due organi può proporre modifiche al piano originario.
Last modified: 18 luglio 2023